domenica 31 luglio 2016

STORIE DI SPIE



Quando nasce la spy story? Ci vorrebbe un dotto saggio per esplorarne le origini e le caratteristiche. Vogliamo tirare in ballo “La primula rossa” della Baronessa Orczy, libro che precede – e ispira? – la formazione dei servizi segreti? Meglio che mi limiti a ricordare  alcuni scrittori di spy stories con un onorato passato di spioni essi stessi, da Somerset Maugham a Ian Fleming, il secondo dei quali è il  capostipite di alcuni due prolifici filoni, quello scritto, con la sequela dei suoi quattordici romanzi, e quello cinevisivo, con ben ventiquattro film, tratti o ispirati alle vicende del personaggio divenuto un icona, James Bond ovvero 007, spione romantico e spregiudicato, violento quanto basta, seduttore e rubacuori. Senza dimenticare i romanzi di Eric Ambler e lo sconfinamento della spy story nel thriller tout court o in altri generi, tipo fantapolitica e fantasy. In anni più prossimi a noi il genere letterario è andato un po’ in disuso, soppiantato da altri cocktail più sofisticati e arruffati ma che non trascurano due caratteristiche: lo svolgersi dell’azione sotto cieli diversi possibilmente esotici e il coinvolgimento di reti spionistiche senza scrupoli, disposte ad ogni nefandezza, in primo luogo la famigerata CIA, unica sopravvissuta ufficialmente fra le varie KGB, Intelligence Service, Mossad o magari Spectre. “Poteri straordinari” di Joseph Finder - protagonisti una coppia di sposi, eredi di una generazione di spioni - risale al 1994 ma sembra ancor più vecchio quanto alla trama che tira in ballo la solita CIA e  spazia fra continenti e paesi diversi, con una sostanziosa sosta in Italia, vecchio di ventidue anni ma ancora leggibilissimo, nel suo sapiente rimescolamento di assurde quanto verosimili avventure intrise di fantapolitica. Del resto l’americano Joseph Finder è l’ennesimo scrittore ex-spione, che dal suo vecchio mestiere ha tratto spunti e strategia nonché il mito della superspia, esposta ad ogni vento ma abilissimo nell’inventare trucchi, sventare congiure, sopravvivere ad ogni intemperie o sparatoria. Un libro che si legge a precipizio e che non lascia tregua.  
(Leandro Castellani)

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