martedì 5 luglio 2016

HOMO VIDEOLUDENS



Gli avevano chiesto: cosa vuoi fare da grande? La solita domanda scema che a suo tempo avevano rivolto anche a lui. Sembra che gli adulti vogliono liberarsi dal loro odioso presente annullandolo nell’ipotetico futuro dei piccoli. Come se dicessero: io faccio il computista commerciale, il farmacista, il pizzicangnolo, ma quel bambino, mio figlio, il mio nipotino: chissà mai cosa potrà diventare, quali progetti cova nella sua bella testolina. E allora: cosa vuoi fare da grande? Nessuno che rispondesse: l’impiegato alle poste, lo spazzino o, come si preferisce dire adesso, l’operatore ecologico. Cosa vuoi fare da grande? E si aspettavano una delle rituali risposte: l’aviatore, l’astronauta, l’esploratore o, nel caso di fanciulli aperti alla mistica, il missionario. Ma i tempi erano cambiati. La risposta ce l’aveva pronta: il videogioco, o più specificatamente, il personaggio di un videogioco, ma uno di quei videogiochi belli – ultima generazione - dove si spara con la pistola, il mitra, il bazooka, il missile a testata atomica, si investono i nemici con la propria auto, si distruggono in volo gli alieni, i gangster, i mafiosi o, nel caso di recupero del passato scolastico o per aver frequentato il genere “fantasy”, fare il pugnale, la scimitarra, il kriss, la mazza ferrata, la lancia, la daga. Ma limitarsi ai pugni e ai calci, ma scanditi con raffinate tecniche marziali. Vestirsi da giapponese, da ninja, da guerriero medioevale ma con mitra automatico, oppure da gangster, da Men in mantello nero e con gli occhiali scuri. Avere per nemici quotidiani redivivi mostri preistorici o robot meccanici, affrontare sfide sempre più complesse, con salti acrobatici, triple rivoluzione, spiccare salti di cinque piani e altre prodezze. E sangue che schizza da ogni nemico abbattuto, viscere che si spargono a terra, corpi che esplodono... Ma allora vuoi fare il programmatore digitale?suggerirebbe l’adulto acculturato. No, non ci siamo capiti, voglio entrare nello schermo, diventare un essere animato, disegnato, inventato, diventare invincibile e immortale. E quando il nemico riesce ad abbattermi o a farmi scomparire nel vuoto, game over, il gioco è chiuso. Un clic e si ricomincia da capo. 
(Leandro Castellani)

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