La carenza di materie prime e la
crisi dell’industria aveva reso obsolete tutte o quasi le invenzioni
tecnologiche: niente più computer, cellulari, automobili, pannelli solari.
antiallarme ed impianti energetici. C’era invece grande abbondanza di esseri
umani. La migrazione e la contro-migrazione della seconda metà del millennio
avevano ristabilito l’equilibrio demografico del pianeta. C’era sovrabbondanza
di materiale umano in ogni angolo della terra e in ogni spazio abitabile. Di
qui la nascita di un nuovo tipo di materiale utilizzabile, l’homo technologicus
appunto. C’era l’uomo cellulare, sempre disponibile, dotato di poteri telepatici:
poteva metterti in comunicazione con chicchessia e fungere da collegamento
immediato. I telepatici erano distribuiti nei vari condomini, ma erano anche
reperibili agli angoli delle strade, nei luoghi un tempo occupati dalle cabine
telefoniche, al riparo dalle intemperie. C’erano poi telepatici cellulari
presso le aziende, nei negozi, nelle hall degli alberghi, negli edifici
pubblici, negli uffici postali.
C’era homo-mail o l’uomo postale.
Una sorta di pony che consegnava non solo lettere missive e plichi ma
distribuiva anche commenti sui fatti del giorno, oroscopi, informazioni
metereologiche e stradali e inoltre suppliva anche ad altre esigenze da
facebook, per esempio raccontava barzellette, proverbi, citazioni da poeti,
Anche l’homo-mail era sempre disponibile, girava numerosissimo per la strada,
bastava affacciarsi alla finestra di casa o a quella dell’ufficio e convocarlo
con un fischio.
L’homo pila forniva energia a
destinazione: poteva ricaricare al momento i piccoli apparecchi sopravvissuti alla
crisi, i generatori di acqua calda, le lampadine e così via. Bastava inserirgli
l’apposita spina nel culo e tenercela lì il tempo necessario per la ricarica.
Come faceva a portarsi addosso tanta energia? Passava ore ed ore al sole,
oppure trascorreva lunghi periodi in luoghi molto ventosi o si faceva piovere addosso una cascata: i
mezzi erano molteplici.
C’era l’homo antiallarme: lo
sistemavi di notte o nei periodi di assenza fuori dalla porta di casa,
possibilmente fornito di apposita arma. Già perché anche, negli stessi anni,
anche l’homo-lader si era fatto particolarmente abbondante. Per le signore poi c’erano le donne maquillage che dispensavano
il trucco a domicilio: messa in opera e
materiali. Le donne cuciniere, le donne aspirapolvere, le mamme merendina
eccetera. I sistemi di retribuzione si erano fatti più disponibili e semplici
da usare: carte di credito da infilare in bocca al fornitore d’opera. Insomma
il mondo si era attrezzato e andava avanti lo stresso, e tutti e tutte avevano un
lavoro da cui ricavare il giusto compenso. Ai margini della città gli strumenti
tecnologici desueti si ammucchiavano a dismisura, sino a formare nuove amane
colline in cui passare i weekend. Colline, non chiamatele discariche!
(Leandro Castellani)
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