Un
paio di alieni capitano nel nostro occidentale, quella parte più civilizzata formata
da più nazioni ma ormai denominata Eurosia. Vengono subito identificati e
accolti: sono tipi esotici, considerati un po’ come primitivi, un po’ come
minus abentes. Ma rispettati. Gli alieni ringraziano e richiamano dal pianeta
natale anche le loro donne, che in realtà non sono veri e propri individui ma
semplicemente dei gameti separati per facilitare la riproduzione. Nascono
figli, molto figli. Gli alieni si moltiplicano. Agli occidentali fanno piacere,
perché in fondo sono anche utili, forniscono una manodopera a buon mercato per
tanti lavori un po’ indigesti che gli europei cominciano a schifare: curare gli
anziani o raccogliere pomodori. Gli alieni sono docili e molto religiosi: cinque
volte al giorno si appartano per rivolgere pensieri deferenti ai loro Dei
d’origine. Poi un brutto giorno un aspro conflitto sul loro pianeta spinge gli
alieni a spostarsi in massa. Dai loro colleghi che vivono già in occidente
hanno ricevuto notizie positive: in Eurosia c’è da mangiare e da star bene, e
poi l’aria è molto buona contenendo pochissimo ossigeno che per gli alieni è
come veleno. Ma scarseggiano le donne, o come dicono loro, i gameti femminili.
In compenso in Eurasia i gameti femminili non vivono racchiusi dentro gli
appositi involucri integrali ma si mostrano alla luce del sole, quindi sono molto
più appetibili e abbordabili. Provare per credere. Gli alieni ci provano, poi si
gettano in messa a violare e fecondare queste cosiddette femmine che in
occidente sembrano godere di un rispetto del tutto esagerato. Il chè provoca
alcune reazioni negli eurosiani.
Passano
veloci gli anni, gli alieni si sono trasferiti in massa, hanno proliferato sino
ad invadere il pianeta, hanno costruito i loro luoghi di culto e distrutto gli
inutili residui di un passato ingombrante di cui non capiscono l’utilità. Ormai
il pianeta è loro, gli euroasiani sono rimasti
in netta minoranza, prima o poi scompariranno, con le buone o con le cattive.
Oppure emigreranno nel pianeta degli alieni, sempre un po’ ostile ma quasi
disabitato.
Un
bel raccontino, senza lieto fine, o forse un apologo. Chissà se avrò mai la
voglia di scriverlo per benino !
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