sabato 27 febbraio 2016

L'INVASIONE DEGLI ALIENI



Un paio di alieni capitano nel nostro occidentale, quella parte più civilizzata formata da più nazioni ma ormai denominata Eurosia. Vengono subito identificati e accolti: sono tipi esotici, considerati un po’ come primitivi, un po’ come minus abentes. Ma rispettati. Gli alieni ringraziano e richiamano dal pianeta natale anche le loro donne, che in realtà non sono veri e propri individui ma semplicemente dei gameti separati per facilitare la riproduzione. Nascono figli, molto figli. Gli alieni si moltiplicano. Agli occidentali fanno piacere, perché in fondo sono anche utili, forniscono una manodopera a buon mercato per tanti lavori un po’ indigesti che gli europei cominciano a schifare: curare gli anziani o raccogliere pomodori. Gli alieni sono docili e molto religiosi: cinque volte al giorno si appartano per rivolgere pensieri deferenti ai loro Dei d’origine. Poi un brutto giorno un aspro conflitto sul loro pianeta spinge gli alieni a spostarsi in massa. Dai loro colleghi che vivono già in occidente hanno ricevuto notizie positive: in Eurosia c’è da mangiare e da star bene, e poi l’aria è molto buona contenendo pochissimo ossigeno che per gli alieni è come veleno. Ma scarseggiano le donne, o come dicono loro, i gameti femminili. In compenso in Eurasia i gameti femminili non vivono racchiusi dentro gli appositi involucri integrali ma si mostrano alla luce del sole, quindi sono molto più appetibili e abbordabili. Provare per credere. Gli alieni ci provano, poi si gettano in messa a violare e fecondare queste cosiddette femmine che in occidente sembrano godere di un rispetto del tutto esagerato. Il chè provoca alcune reazioni negli eurosiani.
Passano veloci gli anni, gli alieni si sono trasferiti in massa, hanno proliferato sino ad invadere il pianeta, hanno costruito i loro luoghi di culto e distrutto gli inutili residui di un passato ingombrante di cui non capiscono l’utilità. Ormai il pianeta è  loro, gli euroasiani sono rimasti in netta minoranza, prima o poi scompariranno, con le buone o con le cattive. Oppure emigreranno nel pianeta degli alieni, sempre un po’ ostile ma quasi disabitato.
Un bel raccontino, senza lieto fine, o forse un apologo. Chissà se avrò mai la voglia di scriverlo per benino !

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