venerdì 26 febbraio 2016

CHE BELLO DIRLO IN INGLESE !



Faccio eco a un post, trovato su FB, con cui un amico si lamenta giustamente dell’uso di termini inglesi per definire cose, fatti, situazioni per i quali esiste un perfetto corrispettivo italiano: display = schermo, meeting = riunione, fashion = moda, workshop = seminario, business = affari… E’ un vezzo neanche tanto innocente di cui fanno uso e abuso particolarmente le giovani generazioni e con cui è facile coprire la sostanziale ignoranza della nostra lingua e non solo. Chi lo pratica forse non sa o non si accorge di deglutire generici luoghi comuni rinunciando ad approfondire il senso delle parole e del loro significato. In altri termini non si rende conto di usare un modo di esprimersi “dopato”. Alcuni esempi: “gossip” indica indiscrezioni e rivelazioni pruriginose riguardanti personaggi noti, ma l’equivalente italiano, “pettegolezzo”, ha una connotazione negativa, cioè segnala il brutto difetto di diffondere particolari sciocchi, privati, inutili o inventati sul comportamento altrui, tutte cose che il termine inglese ipocritamente nasconde.
“Storytelling”-  l’ultimo strillo in fatto di termini nuovi – indica la strategia comunicabile di un’industria culturale, di un’azienda, di un personaggio, in altre parole il loro ostensibile autoritratto, quello che si deve mostrare agli altri. L’equivalente nostrano “tema” o “narrazione”, indica il contenuto, il messaggio, il racconto di una strategia, in altre parole “ciò che vogliamo far credere agli altri in modo da ottenere qualcosa  da loro”… “Slide” significa il condensato di una notizia o di una proposta in un titolo di giornale o in un annuncio telegrafico; l’equivalente italiano, “diapositiva” o “presentazione” indica di più  e di meno. “Selfie” significa autocelebrarsi immortalando in una foto col telefonino un incontro, un momento, la nostra presenza a un accadimento. L’equivalente italiano “autoscatto” o autoritratto di gruppo comporta un’attenzione meno banale ed episodica al momento che vogliamo immortalate ed alle persone raggruppate intorno a noi. “Biopic” significa biografia televisiva elaborata secondo i canoni statunitensi di un seriale o di un film, il termine “biografia televisiva” indica il racconto in termini televisivi di una storia personale, il racconto, più o meno documentato, di una vita. E così via. Spesso l’uso di una parola straniera raccattata dalla tv, da un giornale, dalla conferenza di un esperto ci sottrae alla fatica di chiarire ciò di cui vogliamo parlare, il senso delle cose che diciamo.
 

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