Rifugiarsi nei libri. Sollevarne la copertina e tuffarcisi dentro, come in una piscina rigeneratrice In questi tempi di isolamento forzato a noi – particolarmente a me – non è rimasto molto altro. I miei libri – tutt’ora rinchiusi negli scatoloni nei quali li ho lasciati dal giorno del mio abbandono della capitale – ormai non posso nemmeno aprirli e scorrerli, ma solo intuirli, serrati dentro le quattro pareti cartonate. Cosa ci sarà dentro lo scatolone numero 25? Non ce l’ho scritto sopra, perché sarebbe stato come dargli un arrivederci a tempi lunghi. E rovinarmi la sorpresa. Così i mei libri, le loro storie reali o strampalate, posso solo sognarli, anticipando l’esultanza di quando aprirò di nuovo gli scatoloni e vedrò che fine hanno fatto, come hanno passato questo troppo lungo lasso di tempo? Come stai Edmond Dantes? Tutto bene al castello d’If? E tu simpatico D’Artagnan? Li hai poi conquistati i tuoi sudatissimi galloni da moschettiere? E com’è andata a finire la Rivoluzione francese emersa a fatica dal periodo del Terrore? Si è poi riscattato il truce Robespierre. Ma non restiamo sempre in Francia. Le opere di William Shakespeare, un volumone. Le ho lette proprio tutte? O forse - che fortuna! - me ne manca ancora due o tre e non vedo l’ora di completare la conoscenza. Che emozione quando spunterà quel vecchio libro di Fenimore Cooper che mi son divertito ad adattare in italiano corrente, traendone una sceneggiatura “da leccarsi i baffi”! Quanti libri imboscati! Libri d’arte di storia, di filosofia, di varietà, di curiosità. Libri di cinema, che ne analizzano la storia e di film che forse non avrò mai la possibilità di vedere. E poi – sorpresa sorpresa! - libri che parlano di Fano, la mia città, e mi ricordano amici perduti, primo fra tutti Luciano Anselmi, e poi altri ancora: Delio Bischi che parla di Piobbico o Aldo Deli, Franco Battistelli e Alberto Berardi che parlano di Fano. Ho paura di sbagliare dimenticandone i più importanti, come Fabio Tombari: dove sono finiti i suoi testi autografati? E non garantisco che fra tanti scatoloni non riesca a trovare quello con i miei inediti, romanzi abbozzati, sceneggiature mai girate o sfoghi come questo che ormai mi sembra il caso di concludere. LEANDRO CASTELLANI
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