LA BALLATA DELLO SCHIOPPO E DELLA CROCE
Questa operetta appartiene a quella
mia recente “produzione libraria” impegnata a sovvertire o rinnovare vecchi
moduli di racconto popolare, per esempio raccontando la storia del cinema per
via di strofette ironiche (“Questo pazzo cinema”) oppure mediante le scanzonate
filastrocche sulle vicende di grandi amori e grandi passioni (“Passione”). Stavolta
uso ancora prosa e rime per fare un po’ il verso a quei cantastorie che, cento
e più anni fa, giravano per i mercati con il foglietto volante - ed erano fatti
di sangue e d’amore, nefandezze e delitti, nonché vite esemplari di briganti e
di santi -, per raccontare le avventure di due personaggi singolari, due “vite
ribelli” a metà fra l’ottocento e i primi del secolo scorso: un brigante che
terrorizza i territori del Papa-re e un profeta messianico fondatore di una
repubblica di eguali. Un brigante con lo schioppo e un profeta con la croce? Ma
soprattutto due rivoluzioni – più o meno azzeccate e decisamente sfortunate -
contro la sopraffazione, il potere e i potenti, insomma contro chi comanda che
alla fine – chissà perché? - vince sempre. Due ribellioni, distorte e folli
quanto si vuole: quella di un brigante che si autonomina Duca e quella di un
profeta – santo, eretico, pazzo? – che si autonomina Messia.
(FB su Pagina+ Pass.scrittura, 29 maggio)
A Fano
c’era una grande piazza:
sulla
fontana sta una ragazza
fatta di
bronzo, ignuda e bruna,
viene
chiamata Santa Fortuna,
Santa
Fortuna, aiuta i banditi!
Sono
feroci, sono agguerriti
contro
il potere sono ribelli
ma son
pietosi coi poverelli!
Santa
Fortuna, aiutali tu
sennò vedrai che ti tiran giù!
(da “La ballata dello schioppo e della
croce”, ed.Annulli)
(FB su La Vecchia Fano, 31maggio)
No, non siamo ribelli, non siamo mascalzoni:
siamo tutti fratelli, né servi né padroni!
Abbiamo scritto Pace sopra i nostri stendardi,
per battere le ingiustizie che non sia troppo tardi.
Uniti nell’amore uniamo i nostri canti
e che nessuno fermi l’esercito dei santi!
(da “La ballata
dello schioppo e della croce”, ed.Annulli)
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