sabato 17 giugno 2017

CRONACHE DAL GALANTARA - 3



Alcuni amici mi hanno invitato a postare i miei strampalati appunti stesi durante la mia permanenza  presso la  Residenza sanitaria Galantara a Trebbiantico di Pesaro, cioè fra il 19 aprile e il 26 maggio. Sono solo sette che riproporrò quotidianamente sul blog. Bontà loro!!! 

Dagli ampi terrazzi della Residenza sanitaria lo sguardo scivola ad accarezzare il parco secolare e le belle colline del pesarese, sino a Novilara e Sant’Andrea in Villis. Pochi chilometri e sarei a casa mia , ma c’è di mezzo una gamba! E ho tempo di apprezzare cose nuove. Sotto al loggiato del terrazzo un uccellino ha edificato il nido, fatto di argilla, come quelli che ornavano le case coloniche negli anni della mia infanzia. In anni successivi le rondini hanno disimparato a farlo. E invece questo nido è perfetto, come quelli di una volta: dal piccolo pertugio superiore l’uccellino - che non è una rondine e neppure un passero - imbocca la sua prole con  voli costanti e frequenti. E poi, sempre dal terrazzo dove tento “i miei primi passi”, posso seguire le evoluzioni di una coppia di gatti e dei loro rampolli: due cuccioli di gattino – si può dire così ? - , uno grigio, l’altro nero con una zampa bianca, che si rincorrono e saltellano con una vitalità che certo non è la mia. Utilizzando la carrozzella, mio figlio mi conduce nel parco, fra le tracce dell’antica nobiltà ancora riscontrabili nella fontana ben restaurata, in un sedile di pietra, in qualche colonnina, nei  resti di  un sontuoso giardino all’italiana: ma le siepi di bosso sono quasi secche, resta solo visibile il disegno del giardino che fu, come una sorta di impronta in negativo. Convenientemente il parco è stato riadattato alla nuova utilizzazione, ma in modo sommario come si usa adesso, cioè senza troppo amore. Eppure, grazie alla carrozzella e a mio figlio che la guida, sono in grado di trasformare anche questo luogo in un luogo “mio”, ridisegnandovi un mio percorso, insomma appropriandomene nell’esperienza attuale e nel futuro ricordo di questi lunghi giorni, una ricchezza che, una volta conquistata, nessuno potrà più togliermi.

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