Alcuni amici mi hanno invitato a
postare i miei strampalati appunti stesi durante la mia permanenza presso la
Residenza sanitaria Galantara a Trebbiantico di Pesaro, cioè fra il 19
aprile e il 26 maggio. Sono solo sette che riproporrò quotidianamente sul blog.
Bontà loro!!!
Dagli
ampi terrazzi della Residenza sanitaria lo sguardo scivola ad accarezzare il
parco secolare e le belle colline del pesarese, sino a Novilara e Sant’Andrea
in Villis. Pochi chilometri e sarei a casa mia , ma c’è di mezzo una gamba! E
ho tempo di apprezzare cose nuove. Sotto al loggiato del terrazzo un uccellino
ha edificato il nido, fatto di argilla, come quelli che ornavano le case
coloniche negli anni della mia infanzia. In anni successivi le rondini hanno
disimparato a farlo. E invece questo nido è perfetto, come quelli di una volta:
dal piccolo pertugio superiore l’uccellino - che non è una rondine e neppure un
passero - imbocca la sua prole con voli
costanti e frequenti. E poi, sempre dal terrazzo dove tento “i miei primi passi”,
posso seguire le evoluzioni di una coppia di gatti e dei loro rampolli: due
cuccioli di gattino – si può dire così ? - , uno grigio, l’altro nero con una
zampa bianca, che si rincorrono e saltellano con una vitalità che certo non è
la mia. Utilizzando la carrozzella, mio figlio mi conduce nel parco, fra le
tracce dell’antica nobiltà ancora riscontrabili nella fontana ben restaurata,
in un sedile di pietra, in qualche colonnina, nei resti di
un sontuoso giardino all’italiana: ma le siepi di bosso sono quasi secche,
resta solo visibile il disegno del giardino che fu, come una sorta di impronta
in negativo. Convenientemente il parco è stato riadattato alla nuova utilizzazione,
ma in modo sommario come si usa adesso, cioè senza troppo amore. Eppure, grazie
alla carrozzella e a mio figlio che la guida, sono in grado di trasformare
anche questo luogo in un luogo “mio”, ridisegnandovi un mio percorso, insomma
appropriandomene nell’esperienza attuale e nel futuro ricordo di questi lunghi
giorni, una ricchezza che, una volta conquistata, nessuno potrà più togliermi.
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