martedì 20 giugno 2017

CRONACHE DAL GALANTARA - FINE



cronache dal Galantara, 6
Cammina cammina...  dicevano le vecchie fiabe che continuavano così: e finalmente... Eccomi all’ultima cronaca da Galantara, scritta appena la sera prima della mia dismissione (26 maggio 2017), quando mi sembrava ormai di vivere come in apnea. Un mese e mezzo abbondante dal mio ricovero e dalla “caduta”. Ho la mia brava stampella e il passo un po’ indeciso, ma – come cantava Mina – l’importante è è è...è finire. Consumo le mie ultime ore in apnea - come ho già detto. Dall’ampia finestra mi specchio nel verde intenso delle piante secolari e in un cielo azzurro che, spesso e volentieri si arricchisce di un pennello di nuvole, a rovinare ogni volta il fine settimana di chi  può permetterselo. A me importa poco, tanto il mio orizzonte è costante. Apnea riguardo a quanto succede nel mondo “fuori”: l’ennesimo attentato dell’Isis, stavolta particolarmente bieco perché specula sulla presenza di minori a un concerto inglese di una loro beniamina, e poi il solito barcone o gommone  di “migranti” fatto apposta per affondare e attendere i provvidenziali ma ritardatari soccorritori; Trump visita Roma: toccata e fuga da un accigliato pontefice e la bella figlia biondina che visita la comunità di Sant’Egidio, vestita come si deve, con classe e modesta distinzione. Turbolente manifestazioni in Brasile, dove il sogno di una democrazia più umana, che fu quello di Don Paolo Tonucci e di tanti volonterosi, è ancora una volta rimandato al mittente. Ma questi ed altri avvenimenti, captati a spizzichi da una tv aperta durante le pause conviviali e un livello sonoro troppo basso per me, mi giungono ovattate, come facenti parte di un altro pianeta o perlomeno di un altro continente. Domani mi ritufferò, anzi sarò costretto, a ritrovarmi e rituffarmi fra problematiche private, casalinghe, domestiche, nazionali e internazionali. E vabbene così!!!

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