Un racconto dedicato all’avvocato canaglia Sebastian
Budd e riservato esclusivamente ai lettori di e.book. John Grisham, se non può
dirsi l’inventore, è certamente lo scrittore che ha contribuito in modo
determinante alla fortuna del genere “legal thriller” con una serie di
abilissimi romanzi che hanno esplorato i vari protagonisti e comprimari della
grande avventura legale: accusatori e difensori, giudici e giurati,
procacciatori di cause e ricercatori, nonché testimoni e accusati. Un numero
esorbitante di edizioni e di vendite (stimate in duecentottanta milioni di
copie) e un’autentica pacchia per il cinema che ha abbondantemente attinto dai
suoi romanzi quasi sempre con ottimi risultati, anche se la prima trascrizione
cinematografica nel lontano 1993 è rimasta forse la migliore, “Il rapporto
Pelican”. Nella sua carriera di scrittore, tutt’altro che conclusa, Grisham non
si è fatto mancare mai nulla, sia pure con risultati più modesti rispetto ai
suoi exploit legali: romanzi tout-cour, libri per ragazzi eccetera. Alla
esclusiva distribuzione su e.book è riservato un racconto della sua recente
impresa, dedicata alle avventure di un ”avvocato canaglia”, e cioè un racconto
frettoloso che parte da un incipit pasticciato, ben lontano dai fulgori delle
sue precedenti avventure: storia e personaggi trascritti velocemente e di
scarso interesse. Ma quando, qualche passo dopo, Grisham passa a descrivere “in
diretta” le fasi processuali ecco che la consueta bravura si fa largo e le pagine
diventano trascinanti. Sembrano la porzione di romanzo non sviluppato, per il
quale l’autore non abbia trovato materia sufficiente né un valido motivo
centrale. Un racconto che finisce lì e rende agli e.book un omaggio fragile
quanto inconsistente. (Leandro Castellani)
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