giovedì 24 marzo 2016

VOGLIA DI SCRIVERE



Voglia di scrivere a ottant’anni suonati. Ma scrivere cosa? Nel mio piccolo credo di aver esplorato tutti i campi. Evitando accuratamente le Editrici maggiori, che, come prevedibile, sarebbero diventate una Editrice Unica. Evitate perché?  Per snob, per incapacità di raggiungerle, per malfiducia, per ineduatezza dei miei scritti? In tutta coscienza posso rispondere no a tutte le ipotesi. Le cosiddette Edizioni maggiori, si sono ridotte, e non da ora, a macchinette distributrici di opere già anticipatamente promosse e collocate in prima linea dal mercato internazionale, inoltre alla smaccata diffusione di opere sortite dalla penna di attori, divi e divetti della tv, comici da prestazioni di tre minuti - e scritte da chi per loro – tutti cosiddetti autori che le opere se le promuovono e pubblicizzano da soli. Restano un numero esiguo di romanzi di amici, di amici degli amici, di promesse suggerite di qualche agenzia accreditata, tutte opere utili a crearsi un alibi per concorrere alla spartizione dei premi letterari. Quest’ultima porzione di opere-alibi realizzerà molto vendite – grazie alle fascette dei Premi conseguiti – ma sarà destinata ad accrescere i depositi delle bancarelle di libri usati o le librerie dei salotti. Tranne le debite eccezioni, beninteso.
Scartata la pletora dei cosiddetti Editori a pagamento sono ripiegato su alcune Editrici “cosiddette minori” ma di grande prestigio, soprattutto per quanto riguarda la saggistica, nonché su alcuni Editori volonterosi e coraggiosi per gli altri generi. Ecco qua. Inoltre da qualche anno, grazie ai suggerimenti di mio figlio, ho scoperto Amazon e gli ebook.
A proposito di Grandi Editrice miopi e distratte, vorrei ricordare che le voci più autentiche della nostra narrativa – almeno secondo me - sono state scoperte, dopo ripetuti ostinati rifiuti,  molto in ritardo o addirittura postume. Mi riverisco a Guido Morselli, a Giuseppe Tomasi di Lampedusa, a Dolores Prato. Recentemente Alessandro Rigi Luperti ha pubblicato con una benemerita Editrice “minore” un’opera giovanile che è la cosa più importante delle ultime stagioni letterarie, e non solo. La mia giovane concittadina Francesca Tombari ha pubblicata opere molto valide con una casa indipendente, e chissà quante altre opere importanti vengono sottratte al potenziale lettore per distrazione colpevole dei cosiddetti critici.
Dunque, dicevo, ho scritto di tutto, dalla saggistica collegata e non al mio lavoro di autore televisivo, al costume, alla narrativa, all’umorismo “in rima”. Mi resta da esplorare la Poesia e la narrativa “di genere”.  Ma ho un numero di inediti sufficienti a colmare la lacuna. Dunque cosa scrivere? Ho un voluminoso quanto inedito libro di memorie, dall’infanzia a Fano ai miei pellegrinaggi per il mondo, al mio lavoro di regista-autore, che giace inquieto in continua gestazione ma che voglio pubblicare direttamente, senza intermediari, per consegnarlo alla storia della tv e dello spettacolo ma soprattutto agli amici e ai miei concittadini. A ottant’anni credo di essere maturo per un incompleto inventario, sia pure in progress. Su Facebook, il social network che ha rinverdito e moltiplicato la schiera dei miei amici scovando persone perse di vista o mai conosciute, “posto” quasi quotidianamente una serie di noterelle che rievocano infanzia, luoghi frequentati ed esperienze vissute. Andrò avanti così fino a quando “l’ispirasion” – per dirla col mio amico-poeta Gabbianelli, ahimè scomparso -  mi suggerirà qualcosa di nuovo e di diverso.

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