lunedì 21 ottobre 2013



Titanic
(James Cameron, 1998)

Sul transatlantico in mezzo al mare
nessuno ha troppa fretta di arrivare.
Si può vincer la noia e la stanchezza
tuffandosi del ballo nell’ebbrezza.
Nascono amori e poi gli innamorati,
un po’ storditi e un poco avvinazzati,
passan la notte a guardare le stelle
tremule e fioche come fiammelle.
Ma se guardassero un po’ più in basso
avvisterebbero di ghiacci un masso
e avvertirebbero il capitano
di stare attento e andar più piano.

sabato 19 ottobre 2013



Quattro passi fra le nuvole
(Alessandro Blasetti, 1943)

Qualcuno un brutto giorno combinò la frittata
e così la fanciulla rimase ingravidata.
Confusa e pentita, in tali frangenti
non sa come dirlo ai propri parenti.
Oggi quell’incidente sarebbe una virtù,
correrebbe orgogliosa a dirlo alla tivù.

venerdì 18 ottobre 2013



Un americano a Parigi
(Vincente Minnelli, 1951)

Anni Trenta: gli scrittori,
i pittori e i rubacuori
dall’America solare
traversando tutto il mare,
a Parigi per crociera
con speranza di carriera,
ne combinan delle belle,
vanno a caccia di gonnelle
conquistando il loro cuore
e incontrando il vero amore.
Poi, una volta andati via,
ci fan su una sinfonia.

giovedì 17 ottobre 2013



Ninotcha
(Ernst Lubitsch, 1939)

Una russa molto in vista,
arrabbiata comunista
e un pochino strafottente,
vola in bocca all’Occidente.
Qui l’amor le costa caro:
si fa schiava del denaro
e per far la donna scic
va a girare per boutiques
decidendo là per là:
sceglierò la libertà!
Morale
Con champagne e con caviale
va a fa’n culo l’ideale!

martedì 15 ottobre 2013



Biancaneve e i sette nani
(Walt Disney, 1937)
 A chi non piacerebbe vedere Biancaneve
saltellar per il bosco con il suo passo lieve,
chiacchierar coi cerbiatti, cantar con gli uccellini,
ammannire ai nanetti dei piatti sopraffini,
sprimacciar le coperte, stirare le lenzuola
e fare questo ed altro finchè la lascian sola.
Ma tutto ‘sto lavoro non la fa mai stancare:
quando i nani ritornano è pronta per ballare!

lunedì 14 ottobre 2013



Full Monty
(Peter Cattaneo, 1997)

Operai disoccupati
e per questo squattrinati
han proposto un gioco bello,
cioè di far lo spogliarello.
Vanno pazze le ragazze,
le signore un po’ attempate
quando assiston nelle piazze
dei maschioni, alle sfilate
per tardone e per maschiette,
a mostrar culi e pancette.
Molto english e impegnato
questo film sofisticato!
E però, ciò nonostante,
offre un monito importante:
quando c’è la depressione
meglio farsi una ragione,
tutti i metodi son buoni
per tirarsi giù i calzoni.

domenica 13 ottobre 2013



Shining
(Stanley Kubrick, 1980)

La saggezza vola via,
la marea della pazzia
già si abbatte sul signore
che vuol fare lo scrittore.
E così ogni corridoio
si trasforma in mattatoio
e di sangue un’alluvione
presto allaga ogni cantone.
L’anoressica moglietta
lascia il luogo in tutta fretta
mentre il bimbo inorridito
vede spettri in ogni sito.
Con l’accetta il genitore
li rincorre con stridore.
Stanley Kubrick ci ha provato
a lasciarci senza fiato,
ma a passare un’invernata
nella valle desolata
chi di noi, senza eccezione,
non cadrebbe in depressione?

sabato 12 ottobre 2013



Superman
(Richard Donner, 1978)

Giornalista all’occasione,
trasandato e mollaccione,
se il pericolo minaccia
si sfarina in ampia traccia
trasformandosi all’istante
in colosso debordante
con tutina bicolore
e una Esse sopra il cuore.
Le minacce non paventa,
è un tifone, una tormenta,
come un bolide saltella
per salvare la sua bella,
quando arriva l’occasione
ha la forza di un leone.
Poi alla fin dell’avventura
e  passata la paura
si allontana in tutta fretta,
ricompare già in giacchetta
deludendo la ragazza
che per l’altro andava pazza.
E il motivo – udite, udite! –
nasce dalla criptonite
contenuta dal pianeta
dove un dì nacque l’atleta
e da cui scese volando
per voler di Marlon Brando.

giovedì 10 ottobre 2013



Tutti insieme appassionatamente
(Robert Wise, 1965)

Maria è una mezza monaca che in un dato momento
per far la governante lascerà il suo convento.
Il capitano vedovo ha sette figliolini,
dalla grande alla piccola son tutti canterini.
Se canta anche Maria vien fuori un bel coretto,
col capitano invece ci scappa un buon duetto.
Ma in quel luogo idilliaco arrivano i nazisti
e questi no, non cantano, sono malvagi e tristi.
La madre superiora or si mette a cantare:
fuggite, figli miei, non fatevi acchiappare!
La storia si conclude in modo originale,
ancora con un canto, ma stavolta nuziale.
C’è pure il lieto fine, non manca proprio niente,
e tutti giù a cantare appassionatamente.

martedì 8 ottobre 2013



Sabrina
(Billy Wilder, 1954)

Sabrina, che è la figlia dell’ autista,
graziosa affascinante e un po’ arrivista,
dall’Europa rientrata alla magione
ha di mira i due figli del padrone:
il primo è un dongiovanni assatanato
e l’altro è un affarista stagionato.
Alla fin dei due cuori fa man bassa
ma preferisce quello con la cassa.

lunedì 7 ottobre 2013



La leggenda di Robin Hood
(Michael Curtiz e William Keighley, 1938)

Robin Hood era un bandito
ma non si era mai arricchito
perché i soldi che rubava
ai più poveri li dava:
una specie di Befana
senza gobba né sottana!
Assaltava ogni viandante
sottraendogli il contante
pel riscatto di Riccardo,
re leone un po’ codardo
che alla fin della crociata
s’era fatto imprigionare,
nella patria disgraziata
non potendo ritornare,
e lasciava il poverello
in balia di suo fratello,
quel birbante di Giovanni
buono solo a fare danni.
Della storia emozionante
del simpatico brigante
ne han girato più versioni,
una fatta anche a cartoni.
È l’eroe certo più amato,
dal successo assicurato!
Chi per scopo alimentare
non vorrebbe rapinare?

sabato 5 ottobre 2013



Tempi moderni
(Charles Chaplin, 1936)

Si serrano le fabbriche, catena di montaggio,
qualcuno si ribella mostrando il suo coraggio,
rapine organizzate ai grandi magazzini,
gli uomini dello Stato vessano i ragazzini,
gli scioperanti insorgono, per loro è la galera,
ogni speranza muore, la vita si fa nera.
Charlot ha trovato il titolo, certo non lo diresti,
dice “Tempi moderni”: più moderni di questi!

venerdì 4 ottobre 2013



Tarzan, l’uomo scimmia
(W.S.Van Dyke, 1932)

Dalle scimmie fu allevato,
da una scimmia fu cullato,
divenuto alto e prestante
per amico ha un elefante 
e la Cita lo accompagna
tanto al mare che in montagna.
Per seguire il beneamato,
bello forte e palestrato,
una dolce americana
molto casta e molto sana
smette abiti e corpetto,
resta solo in reggipetto,
un costume castigato
su consiglio dell’amato.
La coppietta fa furori,
per veder vengon da fuori,
cacciatori e anche selvaggi
rimediati nei paraggi.
Questa giungla è diventata
una zona frequentata:
quant’è fico, quanto è bona,
che bel maschio, che ciaciona!
Dice Jane al suo amoroso:
qui per noi non c’è riposo,
a evitare tanti strilli
meglio andare a Piccadilly
o altra piazza più affollata:
qui la pace se n’è andata!
E in maniera alquanto strana
volan via di liana in liana.

giovedì 3 ottobre 2013



Tre metri sopra il cielo
(Luca Lucini-Federico Moccia, 2004)

Se nei tempi ormai passati
nel partir gli innamorati
corazzavan per lo più
delle donne la virtù
collocandole un lucchetto
mezzo metro sotto il petto,
per amor di fedeltà
tutelar la castità
imponendo alla lor bella
una ferrea catenella,
oggi il mondo è più perfetto
basta mettere il lucchetto
attaccato ad un lampione
per sfuggir la tentazione,
tanto ormai alla castità
molto caso non si fa.

mercoledì 29 maggio 2013

AGENTE SEGRETO X-24



Aldo E.Castellani
AGENTE SEGRETO X-24
L’attacco dei doppioni

Jimmy, come tutti i bambini del mondo, odiava andare a scuola.
Oh! Certamente nei film di Walt Disney quei marmocchi gioivano nell’andare a scuola in bicicletta, e mentre sfrecciavano per le vie della piccola cittadina seguiti dal loro cane, pensavano a quante belle cose avrebbero fatto in classe, ai folli esperimenti del professore di scienze e a Mary-Jane, la biondina del primo banco.
Si, la scuola alla tv era davvero “mitica”.
Ma non per Jimmy. Lui odiava quel vecchio edificio con i muri scrostati e le pareti fredde. Non sopportava i suoi maestri, non reggeva i suoi compagni. A casa, in giro, ci sarebbero state un milione di cose divertenti da fare e lui era costretto, perché di questo si trattava, costrizione, a stare su quel maledetto banco per tutta la mattina.
E Jimmy pensava che finché fosse andato a scuola sarebbe stato sempre così. Cosa mai poteva succedere? Che un gufo o qualche animale impagliato lo chiamasse per andare in una scuola di maghi? Macché! Che da un giorno all’altro scoprisse di avere super poteri e di poter volare sopra la città? No. Tutto era prevedibile. Tutto era scontato.
Ma il giorno dopo ebbe modo di ricredersi. Come?

Ha così inizio per Jimmy Lawson e per tutti voi un'incredibile avventura di spionaggio, tra robot "Doppioni" (cosa sono? Vedrete...), complotti internazionali per la conquista del mondo e molte altre folli avventure in bilico tra l'assurdo, il demenziale e il fantastico.

Un racconto per i più smaliziati ragazzi di oggi e... non solo!

Aldo E. Castellani è scrittore, regista, attore e blogger.
Per il teatro ha scritto, diretto ed interpretato la commedia gialla "Delitto in Palcoscenico", un grottesco ritratto al vetriolo dello spettacolo italiano, "Protect and Survive – Vivere e amare sotto la minaccia nucleare", una tragicommedia ispirata a degli autentici video di preparazione all’olocausto atomico prodotti dal governo inglese negli anni ’70 e "Fuga dal Futuro", uno stralunato sguardo in chiave fantascientifica al nostro domani, fin troppo simile al nostro presente.
Ha preso parte in qualità di attore a diversi film come "Il Coraggio di Parlare" e "Don Bosco" al fianco di Ben Gazzara e fiction tv ("Se non avessi l’amore", "Italia Chiamò").
Cura il blog "Casting Aperti", diventato ormai un’istituzione del settore.

lunedì 13 maggio 2013

PARLIAMO DI CINEMA



Leandro Castellani
PARLIAMO  DI  CINEMA
(temi e figure della Settima Arte)

Follia, angoscia, terrore apocalittico, paura invadono come forze oscure e sinistre l’orizzonte cinema, a minacciare giovani, famiglia, sacralità: la premessa a un libro o piuttosto la  descrizione di un incubo? Aggredire il cinema dal versante dei “temi” trattati, delle istanze rispecchiate, degli ideali proposti: una prospettiva, se non nuova di zecca, sicuramente singolare... Un seguito di inventari curiosi che ci aiutano a leggere il cinema come un grande specchio in cui si riflette la società.
Questo volume raccoglie una serie di saggi di varia estensione, scritti tra il 1995 e il 2000 per prestigiose riviste di cultura o per importanti seminari e convegni.
Saggi abbastanza particolari per almeno due motivi:
a) perché affrontano il cinema sotto un’ottica diversa, tentando di spiegare – o perlomeno di illustrare – come la Settima Arte affronti o rifletta temi, figure, tensioni, che emergono dalla società di cui è specchio, come costruisca stereotipi e icone.
b) perché non indulgono mai al linguaggio criptico dei cosiddetti accademici e critici “di professione” ma offrono ricognizioni chiare, accessibili, mi auguro di gradevole lettura.
Un’utile riflessione sul cinema, sui suoi nessi con la cultura e subcultura della società di cui è specchio e agente.

martedì 30 aprile 2013

DRACULA A ROMA

Dracula a Roma, la raccolta di racconti di Leandro Castellani.

di Salvo Zappulla


 Leandro Castellani  in questa raccolta di racconti “Dracula a Roma”, nata dall'incontro con una casa editrice non convenzionale come Opposto.net, esibisce tutto il suo straordinario talento di scrittore, la sua penna è arguta,  tende al surreale e all’immaginifico, c’è tanta drammatica ironia in questi racconti, si ride e si riflette. Castellani ha dalla sua  una finezza stilistica che tende al magico realismo, al paradosso esistenziale,  si fa beffe di personaggi   ipocriti, benevoli con se stessi e severi giudici nei confronti dei propri simili. Crea misteriose atmosfere, spesso provocatorie e improbabili, dove anche la tirannia del tempo ha un ruolo fondamentale, e in questo mi ricorda molto Ionesco. Una penna danzante e virtuosa, un autore che gioca sull'incontro-scontro tra istinto e ragione, inconscio e consapevolezza. Tutte le brevi storie sono legate da un unico filo conduttore, si librano in volo alla ricerca di spazi siderali, anelano al metafisico, si spogliano dell'ingombrante zavorra del materialismo terreno per inseguire flussi migratori verso un luogo-non luogo. Castellani appartiene a quella categoria di scrittori che hanno raccolto nella normalità dell'assurdo la lezione di Dino Buzzati, la sua prosa  straripa di ombre magnetiche e striscianti, annoda le file di oscuri destini  intrisi di malinconia, guizzi di luce e fitte tenebre che ci riportano all'eterno gioco dell'esistere, al perpetuo equivoco tra vittima e carnefice. Hanno il dono della levità, l'incanto della leggerezza. Storie sospese dentro  molecole di vapore, che fanno di questo prezioso volumetto un libro squisitamente letterario da leggere con grande attenzione.       
Il libro è disponibile su www.opposto.net
Per info scrivere a: ufficiostampa@opposto.net


martedì 16 aprile 2013

GIALLO GIALLISSIMO QUASI NERO

Uno zibaldone di storie gialle, misteriose, ironiche, graffianti, sarcastiche, sempre imprevedibili. Racconti, soggetti, scalette, spunti e appunti, tutti inclusi sotto un titolo bislacco che assembla materiali eterogenei fusi dal gusto di inventare, indagare, individuare “l’assassino” o chi per lui.
Un erede da sopprimere, un rapimento con ricatto, un incubo oscuro, una rivoltella smarrita, una rapina spericolata, una spystory, un allenatore scomparso, un colpo grosso alla Zecca di Stato, e poi spunti giallo-comici per scoprire i tesori di una regione, variazioni parodistiche sulle imprese di misteriose quanto improbabili organizzazioni criminali tipo Spectre, per finire con qualche variazione “draculesca”.
Non si tratta di elaborati racconti con tutte le carte in regole e la punteggiatura a posto ma di uno scartafaccio “in progress”, un centone che richiede al lettore la voglia di divertirsi e far funzionare la fantasia.

martedì 26 febbraio 2013

TRE DUE UNO NIENTE - storia segreta della bomba atomica



Leandro Castellani
TRE DUE UNO NIENTE
Storia segreta dell’atomica di Hiroshima
 www.amazon.it

Questo libro racconta la nascita dell’era nucleare e lo fa con le parole dei protagonisti, dunque costituisce, in certo senso, l’autobiografia dell’arma totale, la storia della sua nascita, dei terrori ad essa connessi, delle ansie per liberarsene, delle speranze in un domani di pace, registrata, pagina dopo pagina, dalla viva voce degli uomini che quell’arma hanno costruito, quei terrori hanno liberato, quelle ansie e quelle speranze hanno vissuto.
Sono pagine che riuniscono e coordinano testimonianze raccolte personalmente dall’autore a varie riprese, per la realizzazione di importanti cicli di inchieste televisive, nel 1963, nel 1967, nel 1984 nonché in anni successivi. Testimonianze eccezionali,  spesso uniche, in cui i “protagonisti” dell’avventura atomica rievocano direttamente la loro storia: lo sbocciare della fisica nei primi vent’anni del secolo scorso, le grandi tappe degli anni Trenta, il timore dell’arma segreta di Hitler, la costruzione dell’atomica di Hiroshima… Un’ampia incandescente materia rievocata, raccontata, discussa dai “padri della bomba”, da Premi Nobel, politici, generali, in un’incalzante narrazione che è anche un invito aperto a meditare sul nostro presente.   

mercoledì 6 febbraio 2013



La passione di Giovanna D’Arco
(Carl Theodor Dreyer, 1928)

Povera mite dolce pulzella,
per la sua Francia lei si arrovella.
La vuol convincere un tristo frate
che quelle voci se l’è inventate.
Lei si ribella: il suo destino
è dare un trono al buon Delfino
anche se il giovane, un po’ riottoso,
preferirebbe restare ascoso
senza impegnarsi nella tenzone
e alla pulzella lasciar l’agone.
Alfin sul rogo verrà cremata.
Cent’anni dopo la fan beata
a chieder scusa di quello sbaglio:
può capitare prendere abbaglio!
Deh, su perdonaci, cara ragazza,
che ti faremo la statua in piazza,
non solo ma, per tenerti buona,
ti nominiamo nostra patrona!

martedì 5 febbraio 2013





I Soprano
(prima tv: 1999)

La famiglia dei Soprano,
gente sana ed alla mano
che gestisce con destrezza
il bisnìs della mondezza,
con gli amici che ci ha attorno
ha un locale un poco porno.
Gente sana, un po’ all’antica,
che commercia con la fica.
Gente sana, diligente,
solo un poco delinquente,
se gli vien lo sghiribizzo
va a pretender pure il pizzo.
Il padrino è generoso,
galantuomo, religioso,
ama il figlio e anche la figlia:
l’importante è la famiglia!
Ama pure le donnine
purchè giovani e carine,
ma la moglie non si lagna,
lei prepara la lasagna.

I GIORNI DELLA MIA VITA



Francesca, giovane arrampicatrice sociale: l’infanzia nella famiglia contadina, lo stupro, il ’68, la scalata al successo, lo yuppismo degli anni Ottanta, tangentopoli, gli amori, le delusioni. Una storia “privata” che incrocia situazioni comuni, ordinarie, ed eventi straordinari, e insieme un singolare spaccato della società italiana degli ultimi cinquant’anni.
Non un romanzo femminista, non un romanzo vittimista, ma un piccolo spaccato di storia dell’Italia visto con gli occhi della protagonista, attraverso le sue personali riflessioni ed esperienze..
La storia di una donna, vittima di violenza, sconfitta ma pronta a reagire, alla ricerca di un’affermazione conquistata con caparbia volontà, ma sola, disperatamente sola.
E’ il giovane Aldo Emanuele Castellani, attore autore e regista di teatro, l’autore di questo singolare umanissima avventura in un romanzo tutto da scoprire, che non delude mai e si apre ad ogni capitolo a nuovi inaspettati risvolti.
Nell’orizzonte grigio e un po’ ottuso dell’odierna narrativa italiana, inficiata da ideologie di maniera o da sbandierati impegno, il romanzo di Aldo E.Castellani spunta come un fatto inconsueto. Scavalcando le grandi editrici e rifiutandosi alle cosiddette minori, il giovane scrittore ha avuto il coraggio di affidarlo alla rete, facendone un e.book come segno di speranza e di fiducia in nuovi mezzi di democratica fruizione. Un coraggio che ci auguriamo non vada deluso.

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lunedì 4 febbraio 2013

LA MAGIA DI SPOON RIVER



Una stazione ferroviaria, crocevia di esistenze che si consumano in una sosta, lunga o breve, nell’attesa di un treno che passerà veloce come la vita. In questa metaforica sosta tre personaggi reduci da un pranzo di nozze attendono il treno che li riporterà alla vita-città. “Lui” spento farfallone un po’ immaturo, ragazzo non cresciuto; “lei”, ragazza un po’ nevrotica che sogna una sistemazione e non solo sentimentale, sempre rimandata, e “l’amico” ottusamente consolatorio. E qui, provocati dalla magica apparizione della piccola custode delle esistenze, che spazza via i sogni con una vecchia scopa, risorgono i fantasmi di vite vissute. E sono gli epitaffi poetici di Edgar Lee Master, gli stessi che Thornton Wilder orchestrò circa ottant’anni or sono nella sua “Piccola città”.
La commedia alterna con sapienza il  piano in prosa dei dissidi a tre, che conserva una sua pungente e caustica autonomia, con quello poetico dello Spoon River, anche se l’innesto non sempre è felice e forse non è sufficiente ad operare la saldatura il personaggio simbolo della “custode”.
Ma il risultato è sempre intelligente e i tre personaggi principali vivono compiutamente: il “lui” fragile e un po’ schoizzoide di Luca Scapparone, “l’altro” torpido e un po’ sminchionato di  Francesco Bonelli, che è anche felice autore e regista dello spettacolo, la “lei” di Melania Fiore, appassionata e disillusa, ma pronta a rimettersi in gioco. In particolare Melania disegna con la consueta e sempre più ricca sapienza attorale il personaggio dolce-amaro di Adriana dosando con rara abilità gli sconfinamenti nel grottesco, intendendo per grottesco la capacità di trasferire o sublimare il dato reale in irreale o surreale, e viceversa di conferire al dato surreale connotati di preciso realismo. Senza dimenticare la dolce presenza di Desy Gialuz nel personaggio trait-d’union fra presenza e poesia.