Sabato
24 ottobre, nel delizioso scrigno romano dell’Arciliuto, Donatella affronta da
sola, senza il consueto apporto delle sue valide “Zebre a pois”, il repertorio
di suo padre, un repertorio molto meno frivolo di quanto suggeriscano i titoli - dal “Giovanotto matto” alla “Zebra a pois” -
frutto di un’erudizione jazzistica e di un’ispirazione autentica a cui le mille
facce di un’artista eclettico come Lelio Luttazzi, compositore, jazzista,
pianista raffinato, attore e showman, hanno fatto addirittura velo.
In
attesa dell’esibizione di Donatella vale la pena di rileggere le pagine, volta
a volta argute, struggenti, schive e sincere, che ella ha dedicato a suo padre,
“L’unico papà che ho” : “…sono appunti, pochi ricordi ma vividi, ricordi di
risate, ricordi di piacevolezze fregenistiche e leggere, in cui forse il Lelio
“leggero” galleggia per anni tra musica, vino buono benessere feste fan,
nascondendo il tormento che quel Lelio che ama Amstrong ha sempre sofferto,
proprio come soffre chi, sensibile e amante del bello, è costretto a
confrontarsi con le brutture (tante) della vita.”
Un
libro prezioso, leggero ma non futile, divertente ma anche struggente, ironico
e disincantato, un po’ come la musica di Lelio che Donatella si accinge ancora
una volta a far rivivere con la sua bella voce di duttile vocalist. Un libro ed
un concerto da non perdere!
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