Il killer – o assassino seriale - è un personaggio di moda. Se non nella realtà effettuale, come ci piace dire oggi – come se ci fosse una realtà non effettuale, insomma una realtà non realtà – perlomeno nelle serie televisive, nei thriller best-seller che riempiono le superstiti vetrine dei superstiti librai, nei film che vogliono spingersi oltre le usuali deviazione dell’umano comportamento, come droga, alcool, stupro, rapine eccetera. Il killer è di moda, ce ne sono di quelli rituali, che fanno precedere ogni omicidio da una precisa liturgia, i killer alla dracula che si limitano a sorbire o sorseggiare il prossimo, i killer poetici che prendono le loro vittime scegliendole “fior da fiore”, come faceva la Matelda dantesca. E ci sono i killer virtuali ai quali vogliano dedicare quel che resta delle trenta righe programmate. Killer dello spirito che si dedicano ad uccidere, in modo del tutto indolore e virtuale, i protagonisti dei più famosi romanzi del passato e del presente, sconvolgendone o vanificandone la storia. Tutti i gusti son gusti.
Facciamo qualche esempio: che bello uccidere il conte di Montecristo prima che discopra il favoloso tesoro dell’abate Faria e diventi il magnate vendicatore, cioè quando è ancora rinchiuso nella cella dl Castello d’If e si arrovella per scoprire come venirne fuori. Che brivido sublime per un killer virtuale eliminare il formidabile James Bond al suo primo incarico da 007. Pensate: il bravo agente ha capito tutto, ha individuato la sua brava controspia, il suo venditore di segreti, e così via. Ma prima che entri in azione e divenga il famoso 007, verrebbe eliminato da un colpo di pistola, oppure cadrebbe dal balcone del covo segreto sul quale si era improvvidamente abbarbicato. Peccato, commenterebbe il cinico M – e pensare che quel ragazzo prometteva tanto bene! Pazienza, passiamo a 008!
Un altro esempio: i bravi di Don Rodrigo intimano a don Abbondio di astenersi dal celebrare le nozze fra Renzo e Lucia. Obbedisco, risponde il pretonzolo. Così Lucia verrà dirottata verso il truce don Attilio, e Renzo fatto fuori dal Bravo più solerte. Insomma di questi omicidi seriali e del tutto immaginari se ne potrebbero fare a bizzeffe, e il nostro killer virtuale si rivelerebbe molto più astuto, indomabile e inarrestabile di quelli reali che, prima o poi – serie tv permettendo - finiscono, se non male, sufficientemente ammaccati.
Leandro Castellani
Nessun commento:
Posta un commento