(minigiallo)
Giorgio Scerbanenco, uno scrittore troppo bravo per
essere sufficientemente apprezzato dalla cosiddetta critica seria, lasciò
un’opera (postuma?) denominata “Centodelitti” in cui allineava in spazi ridottissimi
trame e spunti che non aveva ancora fatto in tempo a sviluppare. Una piccola
opera esemplare. Non sono all’altezza di fare altrettanto ma di spunti ne
potrei trovare, specie allontanandomi dal prevedibile per tentare vie nuove.
Faccio un esempio, anzi più di uno. Di solito viene sequestrato un riccone. O
suo figlio, o sua nipote, o uno degli altri parenti purchè abbienti o molto
amati dal capostipite, in modo da esigere un congruo riscatto dal detentore di
una grossa disponibilità pecuniaria, possidente terriero, industriale, re della
finanza, politico ben piazzato e così via. Facciamo invece il caso che stavolta
il sequestrato sia un barbone, un
poveraccio che chiede la carità all’angolo del palazzo o all’entrata del
grattacielo più svettante su New York o altra capitale del denaro. Rapito il
barbone e fatto recapitare l’annuncio. Se non verrà versato l’equivalente di un
mese di stipendio del manager, il mendicante che di solito staziona all’ingresso
della Ditta verrà eliminato e il riccone, non potendo più elargirgli il mezzo
dollaro a edificazione dei passanti, verrà additato al pubblico ludibrio. Roba
da rimetterci la reputazione vita natural durante. Come farà più a esibirsi
come magnate caritatevole a quanti giornalisti e public relation annotavano il
suo spirito generoso vedendolo elargire il mezzo dollaro – o euro - al povero
pezzente presso l’ingresso? Era quasi un marchio di fabbrica. Ed ora lo
avrebbero tacciato di miserabile, schiavista, affamatore del popolo,
sfruttatore della miseria... Così fu giocoforza che il magnate si mettesse a
caccia dei rapitori. Personalmente, senza interferenze di polizia o detective privati o spalloni diplomati. E –
cosa non può fare un magnate! – anche
stavolta sarebbe riuscito nel suo intento riuscendo a liberare il sequestrato
al termine di una caccia rabbiosa con furiosa sparatoria finale. Dopodichè al
nostro industriale lo chiamarono Batman e i poco di buono si misero a
sequestrare clochard, mendicanti, prostitute in disarmo e altri miserabili. E
Batman ebbe un bel lavoro da svolgere. Uno spettacolo eccitante e anche un po’
miserando.
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