A proposito del Festival di Venezia... Ricorre in questi giorni il cinquantesimo anniversario del primo Leone
d’oro veneziano assegnato a un documentario, anzi a un’inchiesta. Si
tratta de “L’enigma Oppenheimer”: Leandro Castellani allora giovanissimo
debuttante nella equipe del neonato Secondo Canale RAI, aveva
intervistato il “padre della bomba atomica” nonché l’uomo che
Oppenheimer aveva ingiustamente accusato di spionaggio negli anni di Los
Alamos. Un’inchiesta esemplare che avrebbe vinto nello stesso anno il
Premio Marconi per la miglior opera televisiva italiana e il Gran Premio
della Critica al Festival d Montecarlo.
Fu il “primo” dei “primati”
televisivi di Leandro Castellani: inventore dell’inchiesta storica,
inventore del docu-drama, da lui battezzato Teatro-inchiesta, autore del
primo grande sceneggiato storico (Le cinque giornate di Milano)...
Iniziata
da giovanissimo la carriera di Leandro Castellani è proseguita fra
Premi e successi. Sua la co-regia delle due più fortunate edizioni del
serial Incantesimo (2001-2002), suo il breve videofilm che ha vinto nel
2005 il premio per la miglior opera europea nel prestigioso Festival di
Chang-chun (Cina). Circa duecento ore di grandi sceneggiati e film tv,
due onorevoli prestazioni per il grande schermo: “Il coraggio di
parlare” premiato al Festival di Mosca e, a furor di popolo, a Villerupt in Francia, a Giffoni e
in un’altra dozzina di rassegne minori, e quel “Don Bosco” con Ben
Gazzara che contiene il più lungo ed elaborato piano-sequenza della
storia del cinema.
Un autore di tutto rispetto, che all’attività di
autore-regista unisce un numero di importanti pubblicazioni nei settori
più diversi.
Eppure non è un presenzialista, non ha mai frequentato
la critica militante né i cosiddetti “salotti”: non lo vediamo nei
talk-show, dove avrebbe molto, forse troppo, da raccontare, e neppure
nominato – omissione che ha dello scandaloso - nel grande volume
RicordaRai, monumento faraonico quanto pleonastico ai cinquant’anni di tv.
Vivo, vegeto,
agguerrito, e tuttora operante in settori minori della produzione, sembra quasi
i settori “maggiori” lo evitino. Ne sa troppe? Uno dei tanti misteri
d’Italia su cui Carlo Lucarelli potrebbe indagare.
(Agenzia Telenews 2014)
Nessun commento:
Posta un commento