venerdì 12 novembre 2010

OCCHI DA CINEMA

Vorrei definirlo un pastiche - un pasticcio, se preferite - questo “Occhi da cinema”, mio recente parto letterario dove si alternano – apparentemente fra le icone del cinema muto, da Rodolfo Valentino a Pearl White, da Maciste a Cretinetti, a Douglas Fairbanks. E inoltre alcune variazioni, decisamente scanzonate e irriverenti, su personaggi e fatti del nostro cinema: espedienti al limite della truffa, crediti millantati, incantatori. Il tutto retto e cucito da una singolare falsariga, vale a dire l’avventura di un aspirante-divo, nei remoti anni venti del secolo scorso, che dalla provincia muove alla conquista del cinema. Quell’attore era mio padre, Aldo Castellani in arte Lucio Mario Dani, protagonista in Francia di un colossal ante litteram, “Robinson Crusoe”. Ne ho tratteggiato la vicenda in toni talora un po’ patetici, il più delle volte decisamente umoristici.

Un libro, questo “Occhi da cinema”, edito da Ibiskos-Ulivieri, di intrigante lettura che non somiglia ad altri e al quale una qualificata giuria, presieduta da Ugo Gregoretti, ha assegnato il Premio Domenico Rea-Città di Empoli 2009. E arricchito da inedite foto d’epoca.

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