lunedì 22 marzo 2021

LEZIONE ON-LINE DI SCRITTURA POSSIBILMENTE CREATIVA


Vanno di moda i raccontini brevi, non troppe righe per raccontare un fatto, descrivere un personaggio, tracciare una parabola o al massimo, ma solo se richiesto, tirare una succinta morale. Insomma un raccontino breve quanto effimero, analogo a quelle  stelle filanti che tracciano una breve scia nel cielo notturno in certi giorni dell’anno. Raccontini da spedire poi a un concorso, religiosamente on line, previa la contribuzione di una peraltro modesta tassa di lettura. E alla fine per il vincitore ricchi premi e cotillon, come si diceva al tempo di mio padre, navigato uomo di mondo. E fioriscono su Facebook e su altri cosiddetti social gli annunci di corsi on-line per insegnarti a scrivere, visto che la scuola era è e sarà latitante. Uno dei tanti corsi on-line dedicati a futuri scrittori che, in questi tempi di isolamento virale, sembrano crescere a mo’ di funghi. Tutta l’arte di scrivere in otto massimo dieci lezioni, impartite da sedicenti scrittori desiderosi di contribuire, seppure in modo aleatorio, a  gratificare il prossimo. E allora facciamone uno anche noi, accreditati da quella cinquantina di opere letterarie pubblicate a pezzi e morsi in ottant’anni di abbastanza onorata carriera.

Volete scrivere un thriller? Rimediatevi un  morto, ovviamente ammazzato, dategli un aspetto a piacere: uomo o donna, giovane o vecchio, biondo o bruno, alto o basso, grasso o magro…? E poi l’arma. Con che arma è stato ucciso? Arma da fuoco, coltello possibilmente acuminato, attizzatoio, statuetta in marmo da scrivania, strangolamento a mani nude oppure con corda, lacciolo, calza di seta, cintura in cuoi e così via? Non avvilitevi che siete già a mezza strada. Ma adesso viene la parte più difficile: chi condurrà le indagini per scoprire esecutore e mandante dell’efferato delitto? Un commissario alla francese, con baffi e feltro in testa e non dimenticate la pipa, un ispettore all’italiana con chioma arruffata ed eloquio romanesco, o magari un ex-immigrato recentemente insignito di nazionalità nostrana? Il più è fatto. Resta da scoprire l’assassino, o assassina, la cattiveria non ha sesso. E poi il motivo, il suo bel perché: gelosia, interesse, invidia o qualcun altro dei sette vizi capitali a disposizione. Tutto fatto? Ennò, manca il più bello: il motore della storia, la spinta detta anche tensione o, all’americana, suspense, quella molla  prodigiosa che costringe il lettore a non  fermarsi nella lettura, per breve che sia. Ma sono agli sgoccioli della lezione.

Troppo ovvio? Somiglia troppo ad uno dei due o trecento thriller che la tv ci impartisce quotidianamente? E allora, coraggio! Facciamo tutto a modo nostro: sul mio terrazzino sta per spuntare una rosa, il bocciolo già freme, ansioso di aprirsi alla vita premiando la mia fatica e le mie speranze di improvvisato giardiniere in sedicesimo. Ce la farà a sbocciare la mia rosa? Ma quando, fra un’ora, fra un giorno, fra due? Prima che il previsto temporale minacci il terrazzino? Le nuvole già incombono, si fanno sempre più spesse, il vento squassa le foglie e gli arbusti del mio precario parco di un metro per due. Quale tensione, che razza di suspense! Il bocciolo freme, è prossimo a sbocciare, ma sembra ritrarsi, come se avesse paura di esporre troppo presto il suo fiore alle intemperie. Ma il primo petalo fa già capolino! Riuscirò ad assistere al prodigioso evento prima che scocchi l’ora della chiamata al lavoro? Oppure prima che scoppi il temporale già annunciato da lampi e tuoni? Che giallo, quale parossistico thriller!  Ma il previsto racconto breve finisce qui: 3620 caratteri, spazi inclusi. La prossima lezione al prossimo contatto on-line.

LEANDRO CASTELLANI




 

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