martedì 30 novembre 2010

VAI VIA CON LORO

Si è conclusa la liturgia televisiva celebrata da Monsignor Fazio e Roberto Savonarola. Liturgia che è specchio fedele di alcuni ricorrenti difetti italici; logorrea, ipocrisia verbale, omaggio ai grandi giullari, esibizionismo e così via. Il tutto brutalmente imposto e malamente celato sotto un’aureola di vittimismo e a totali spese dei contribuenti italiani che pagano il canone tv , dato che hanno dovuto sostenere i costi di un programma falsamente faraonico, curato dalla Endemol di proprietà Berlusconi, unica beneficiaria economica dell’iniziativa.

A tanti falsi profeti ritengo preferibile l’istrionismo autogestito di Beppe Grillo, la tribuna di Santoro e le sapide vignette di Vauro. Intendiamoci: che ci sia materia per incazzarsi con il governo, il suo leader, le banche, gli industriali in fuga e tutti i cosiddetti “poteri forti”. Non c’è da dubitarne, ma le rivoluzioni non si fanno con i soldi pubblici e a beneficio economico dell’avversario. Troppo facile. Comunque una bel trampolino di lancio per Roberto Savonarola e una conferma della melliflua astuzia di Monsignor Fazio Della Casa.

Vado via… perché mi son proprio rotto!

venerdì 12 novembre 2010

OCCHI DA CINEMA

Vorrei definirlo un pastiche - un pasticcio, se preferite - questo “Occhi da cinema”, mio recente parto letterario dove si alternano – apparentemente fra le icone del cinema muto, da Rodolfo Valentino a Pearl White, da Maciste a Cretinetti, a Douglas Fairbanks. E inoltre alcune variazioni, decisamente scanzonate e irriverenti, su personaggi e fatti del nostro cinema: espedienti al limite della truffa, crediti millantati, incantatori. Il tutto retto e cucito da una singolare falsariga, vale a dire l’avventura di un aspirante-divo, nei remoti anni venti del secolo scorso, che dalla provincia muove alla conquista del cinema. Quell’attore era mio padre, Aldo Castellani in arte Lucio Mario Dani, protagonista in Francia di un colossal ante litteram, “Robinson Crusoe”. Ne ho tratteggiato la vicenda in toni talora un po’ patetici, il più delle volte decisamente umoristici.

Un libro, questo “Occhi da cinema”, edito da Ibiskos-Ulivieri, di intrigante lettura che non somiglia ad altri e al quale una qualificata giuria, presieduta da Ugo Gregoretti, ha assegnato il Premio Domenico Rea-Città di Empoli 2009. E arricchito da inedite foto d’epoca.