martedì 17 ottobre 2017

IL GIORNO PERDUTO



Come  ogni mattino, svegliandosi si era rivolto al calendario, uno di quelli all’antica da sfogliare giorno per giorno, con i grandi numeri stampati in rosso vivo. Il 20 luglio? Strano, gli sembrava che dovesse essere il 19. Controllò l’agenda, per verificare gli impegni della giornata e organizzarsi.  No, era proprio il 20. Ma non era ieri che  aveva preso parte alla riunione di presidenza, e poi tutti insieme la sera a cena allo Spaghetto Selvaggio? Non  poteva sbagliarsi. E ieri era appunto il 18. E allora perché oggi era il 20? Ma non doveva essere il 19? Che fine aveva fatto il 19?  Telefonò a uno degli amici della presunta sera prima. Controllò il diario aziendale. Nessun dubbio. Ieri era il 18 ed oggi il 20 luglio, anniversario del famoso attentato fallito a Hitler. Ci avevano fatto anche un film con Tom Cruise protagonista. Ma allora? E il 19 che fine aveva fatto? Si era perduto un giorno. Forse lo aveva passato a letto in coma profondo? Oppure era svanito nei sogni? Ma sui calendari e sull’agenda ne sarebbe rimasta traccia. Passò l’intera giornata a cercar di ricostruire se stesso, nel tentativo di recuperare quelle preziose ventiquattr’ore. C’era una sola soluzione, suggeritagli dai romanzi di fantascienza di cui era un vorace lettore: quel giorno lo avevano fatto scomparire i marziani, dopo averlo rapito e condotto via attraverso i sentieri segreti del cielo per visitare luoghi e pianeti proibiti. Forse avevano fatto esperimenti sul suo corpo per proseguire nella conoscenza di quella razza anomala a cui apparteneva. Infatti non ricordava di avere quel foruncolino sulla guancia destra, prossimo a esplodere espellendo la sua goccia di sangue o di pus. Che fosse spuntato e maturato in quel lasso di tempo scomparso? E la faccia da rasare? Non c’erano dubbi, era una barba di due giorni. Ma in fondo che cos’è un giorno? Giorno più giorno meno.
Eppure lo coglieva la nostalgia di quel giorno perduto, o meglio un’irrequietezza profonda, un’agitazione interiore che dal cervello  gli scendeva allo stomaco: quante cose avrebbe potuto fare in quel giorno perso? Tutto ciò che si era ripromesso di fare da tanto tempo e aveva sempre rimandato: rintracciare Luisa, la sua vecchia ragazza, quasi fidanzata. Oppure decidere finalmente di dare inizio al grande romanzo che gli avrebbe sicuramente procurato l’immortalità: aveva tutto l’incipit in testa, attendeva solo qualche ora vuota per stenderlo giù. O ancora rivedere i genitori che abitavamo lontano. Gliel’aveva promessa una visita fuori ordinanza, fuori dalle due previste a Natale e per la Festa del Santo. O ancora, passeggiare. Quanto tempo era che non passeggiava? Andare al mare e fare il bagno, magari prendendo in affitto un pattino, che dalle sue parti chiamavano moscone. Se ancora c’e n’era uno non spodestato dagli orribili pedalò in plastica rossa. Un giorno tutto per sé, da centellinare, ora dopo ora, minuto dopo minuto. E invece niente. Glielo avevano rubato. Avrebbe potuto protestare. E con chi? Con il Governo, è ovvio. Perché si era trattato sicuramente di un bieco trucco o di una  losca manovra del Governo per evitare uno sciopero o una manifestazione di piazza, o semplicemente per arrivare un giorno prima alla scadenza della Legislatura agli sgoccioli.
Nel rovello che non riusciva ad abbandonarlo passavano le ore. Quando si distolse dall’incubo cominciava già ad imbrunire: il 20 luglio stava volgendo al termine e lui si ritrovava solo, orbato da un giorno di vita e con il rimorso di averne sprecato un altro. Ma il 21 luglio sarebbe stato tutto diverso. Il 21 sarebbe stato il giorno della sua resurrezione. Oppure sarebbero tornati i marziani e al risveglio sarebbe stato un assolato, torrido 22 luglio!   
(Leandro Castellani)

mercoledì 11 ottobre 2017

DIARIO DI LAVORO - 4



(1961) Edizione e testi italiani (non accreditati) di numerosi programmi, fa cui: “Berlino” di Edward Murrow, “Hong Kong” di Stanley Flink, “Iran” di Edward Murrow e Winston Burdett, “Felice America!” di Henry Salomon e Richard Hanser, “Una serata con Jonesco”, ecc. Supervisione all’edizione definitiva e allestimento e testi delle presentazioni di Ettore Della Giovanna.

DIARIO DI LAVORO - 3



(1961) PATRIA MIA - cinque docum.tv su personaggi risorgimentali: (Mazzini, Garibaldi, Vittorio Emanuele II, Cavour e, non firmato, Gioberti). Regia di Nelo Risi. Testi di Enzo Forcella. Fotografia Eugenio Thellung. Musica Daniele Paris. Aiuto regia Leandro Castellani e Liliana Cavani. BN

Seguii Nelo Risi, sempre assieme a Liliana Cavani, e stavolta sin dalla fase della sceneggiatura, anche per un successivo ciclo di documentari dedicati a grandi figure del Risorgimento. Mi vennero affidate persino alcune riprese, a cominciare da un’unica inquadratura, quella finale dell’episodio Mazzini: il grande monumento a lui dedicato in faccia al Circo Massimo. (…)
Durante il mio apprendistato, Nelo Risi mi spedì in Francia per realizzare, con un operatore reperito in loco, alcune immagini utili a illustrare il soggiorno parigino di Vincenzo Gioberti. Mi comprai un bel libro fotografico della Ville Lumière per studiare luoghi e inquadrature. E scelsi l’androne e le scale di una vecchia casa della Rive gauche, non ancora restaurata e rimessa a nuovo grazie alla Legge Malraux. Per inciso, casa e androne figureranno più tardi anche in un film di Truffaut. (…)
Ero giunto a Parigi in treno, dopo una prima tappa a Plombières, dove mi attendeva un giovane operatore un po’ spaurito, arrivato da Nancy, col quale avrei dovuto fissare alcune immagini per raccontare lo storico incontro fra Cavour e Napoleone III.

DIARIO DI LAVORO - 2



VITA BREVE ED EROICA DI IPPOLITO NIEVO - doc.tv, soggetto di Mauro Morassi e Nelo Risi; regia di Nelo Risi. Aiuto regia Leandro Castellani e Liliana
Cavani. BN – in onda 23 ottobre 1960
Pier Emilio Gennarini – patron dei nuovi assunti in RAI - volle affiancare me e Liliana Cavani al valido documentarista Nelo Risi, un amico milanese, sia pure di tendenze ideologiche certo non affini alle sue, il quale aveva ricevuto l’incarico di realizzare una “minibiografia“ da premettere allo sceneggiato di Vaccari sulle “Confessioni di un Italiano”, ribattezzate “La pisana”. La premessa avrebbe riguardato appunto la “Vita breve ed eroica di Ippolito Nievo”. L’incarico non poteva non entusiasmarmi. Seguire la ricerca del materiale iconografico, poi le riprese, nel Friuli, a Udine, nel castello di Colloredo, e poi il montaggio, l’edizione e così via…

domenica 8 ottobre 2017

LA BALLATA DELLO SCHIOPPO E DELLA CROCE



(due racconti fra storia e leggenda)
Punto di riferimento della narrativa popolare, sino a mezzo secolo fa o forse più, il cantastorie era il divulgatore delle vicende più appetite dalle piazze di mercato come dalle veglie contadine. Racconti fatti di parole e strofette, talvolta suffragate da un cartellone e da un foglietto volante. Ed erano fatti di sangue e d’amore, nefandezze e delitti, nonché vite esemplari di briganti e di santi.
Rievocando, con sensibilità aggiornata, i modi di questa vecchia  narrativa popolare l’autore narra e “canta” due “vite ribelli” a metà fra l’ottocento e i primi del secolo scorso: un  brigante che terrorizza i territori del Papa-re - una sorta di Robin Hood made in Italy, audace, coraggioso, sfrontato, ribelle – e, altrettanto ribelle anche se in altra accezione, un profeta messianico fondatore di una repubblica di eguali.
Due storie ispirate a personaggi veramente esistiti (il bandito Tommaso Rinaldini detto Mason dla Blona e il “profeta” David Lazzaretti detto “il Cristo dell’Amiata”) ma reinventate di sana pianta e narrate con la libera fantasia di un moderno cantastorie. Una lettura gradevolissima e coinvolgente.

PASSIONE ventidue grandi storie d'amore



Siamo tutti più o meno travolti dalle passioni, quelle di serie A ma anche quelle di serie B e C  e fino alla Z: per una squadra di calcio, una collezione di sottobicchieri da birra, la ricerca delle pizzerie, la visita ai musei o altro. Ma siamo tutti sfiorati dalla grande passione, quella delle storie d’amore immortali, esaltate dai poeti – primo in classifica Dante, seguito a ruota da Shakespeare – oppure dai pittori, dai romanzieri, dai musicisti, dai cineasti... Questo libro di poesie - o chiamatele filastrocche che è meglio - ne illustra ventidue, assortite fra Bibbia, romanzi celebri, poemi epici, tragedie, melodrammi lirici, e lo fa in modo irriverente e con il dovuto umorismo: ci sono i precursori Adamo ed Eva e poi Paolo e Francesca, Giulietta e Romeo, Renzo e Lucia, Cesare e Cleopatra, Sansone e Dalila, e tante celeberrime opere liriche, dalla Traviata a Rigoletto, da Carmen alla Cavalleria rusticana… Ad ogni poesiola segue una nota, un po’ dotta e un po’ divertiva: le due cose possano anche andare assieme. Un libretto da leggersi in un soffio, per confermare le nostre passioni  e divertircisi sopra…
Per illustrare i testi di Castellani, Festina Lente Edizioni ha chiamato a raccolta 32 noti cartoonist di diversa provenienza ed esperienza professionale.


mercoledì 4 ottobre 2017

DIARIO DI LAVORO, 1



Diario di lavoro - 1
Comincio la pubblicazione del mio “diario di lavoro”, nei settori della comunicazione e dello spettacolo, numerando i post di archivio e iniziando dal più vetusto, cioè dal remoto 1960.

I SABATI DI “CLASSE UNICA”: 1.L’evoluzione del western;        2.Tradizione e avanguardia nel cinema russo. Testi radiofonici di L.C. (non accreditato) trasmessi in febbraio.

Scrissi anche due conversazioni radiofoniche non firmate, sul Western e sul grande Cinema sovietico. Sentirle leggere alla Radio fu gratificante: apprezzai in particolar modo la voce di uno speaker, con cui avrei avuto rapporti di lavoro e di amicizia negli anni successivi. Si chiamava Riccardo Cucciolla.